Topolino 3570: il nuovo kolossal di Casty

Stavolta ho cambiato approccio nei confronti delle storie a puntate: l'avventura di Casty, avendone letto il breve prologo nello scorso numero, mi stuzzicava troppo per essere lasciata lì fino all'8 maggio, perciò ho deciso che d'ora in poi leggerò episodio per episodio, recuperando di volta in volta quelli precedenti.

Fatta eccezione per i meravigliosi disegni, la Spectralia antartica per adesso non mi intriga. La vicenda scorre tranquilla, si aprono strade e si delineano nuovi personaggi, luoghi e tempi; ma si alternano momenti di avventura e coinvolgimento emotivo a situazioni comiche che a volte risultano fuori luogo. Mi è sembrato quasi che l'autore esitasse a scrivere una storia 'impegnata'. Queste impressioni iniziali dovrebbero smentite dai prossimi episodi, in cui il racconto si svilupperà maggiormente.

L'indice del numero è il seguente:

Topolino e la Spectralia antartica (episodio 1 di 3)
Soggetto, sceneggiatura, disegni e supervisione colore di Casty
Chine di Michela Frare
Colori di Manuel Giarolli

Il mondo di ghiaccio - Amelia oceanica contro le Streghe vulcaniche (episodio 4 di 4)
Soggetto e sceneggiatura di Bruno Enna
Disegni e chine di Giuseppe Facciotto
Colori di Manuel Giarolli

Zio Paperone e il risparmio in bolletta
Soggetto e sceneggiatura di Marco Bosco
Disegni e chine di Valerio Held
Colori di Valentina Mauri

Gli allegri mestieri di Paperino - Servizio compreso
Soggetto e sceneggiatura di Tito Faraci
Disegni e chine di Enrico Faccini
Colori di Chiara Bonacini

La casa delle storie - Qui, Quo, Qua e l'avventura in archivio
Soggetto e sceneggiatura di Marco Bosco
Disegni e chine di Blasco Pisapia
Colori di Gaetano Gabriele D'Aprile


Il mondo di ghiaccio giunge alla sua ultima puntata e lascia un bel ricordo di storia ben scritta e altrettanto bene disegnata. Bruno Enna in questa quarta parte gestisce tre situazioni contemporanee con grande abilità, senza appesantire la narrazione né confondere. Il finale è solido, per nulla scontato e scorre alla giusta velocità. Questa bella saga ha introdotto nuovi personaggi nel microcosmo di Amelia e ha ripescato la ciminiana Roberta, un'interessante comprimaria della strega del Vesuvio troppo in fretta dimenticata: che si prosegua su questo solco, immergendo la fattucchiera in nuove trame, senza dover tornare di continuo al solito attacco al Deposito in cerca della Numero Uno, ormai venuto a noia.

Seguono due storie brevi: quella di Bosco è ben disegnata ed ha il pregio di mostrare i rapporti tra Zio Paperone e i suoi due impiegati, Miss Paperett e Battista, nella loro vita quotidiana al Deposito; anche nella seconda godiamo di alcune battute ben riuscite e degli ottimi disegni di Faccini.

Sul finale, una storia delle Giovani Marmotte che fa parte di un nuovo ciclo, La casa delle storie, dedicato all'archivistica. Proprio questo fine quasi didattico, che coinvolge inoltre nella trama la figura dello scultore Gaspare Anatroni, il cui nome (e solo il nome) ricorda Gaspare Capparoni, riesce a rendere godibile una storia in realtà banalotta. La impreziosiscono i bei disegni di Pisapia, invero adatti all'occasione poiché la vicenda è ambientata in Campania, nella credo fittizia località di Terramare.

Il 3570 risulta in un numero molto nella media, con due picchi più alti in corrispondenza delle due sceneggiature di Enna e Faraci.


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